Silente ed apparentemente assorta e distratta, con lo sguardo fisso a laddove s’intuisce il mare, sulla grande fontana, fatta di quella pietra che, con le sue cave, incornicia il paese, la statua di Diana è, da tempo, testimone di discorsi, feste, comizi, strette di mano e memorabili liti.
Troneggia su quella sorgiva attorno alla quale nacque il paese, per successiva e continua alleanza di capanne e ricoveri fino ad assumere l’attuale forma, con lo scenografico ed alternante inseguirsi di tetti e facciate capace di regalare, ad un tratto, l’improvvisa e stupefacente epifania di cupole, gradinate, slarghi e campanili.
Sta, Diana, dunque, al centro della piazza, luogo di commercio di sguardi, di mamanonmama, di saluti gridati, di inconsolabili addii, di incontro e di scontro, al centro fra il palazzo comunale e le due chiese maggiori.
Da un lato, l’Annunziata, settecentesca e luminosa basilica del popolo, dall’altro, la Matrice, dal prospetto svettante con il suo retaggio di nobiltà e di storia, protagoniste ciascuna di feste, famose nell’ Isola e non solo. Prima, la Pasqua con il suo apparato di fastosa teatralità spagnola dai rutilanti e dinamici ritmi, poi, a maggio, l’Addolorata, permeata della stessa delicata poesia di quel mese, incerto fra le ragioni di una primavera ormai spenta ed i palesi segni di un’estate ormai alle porte.
Fra botti, luminarie e fanfare si consuma l’atavica “guerra” fra le due fazioni, pronte a tacere ed a far pace, di lì a qualche mese, a metà luglio, in ossequio a S. Biagio, il bruno vescovo d’oriente, patrono di tutti. Per nulla infastidita dalla canicola meridiana, dall’insolenza della “viscia” e dall’arroganza del levante, Diana sta lì, non tradendo stanchezza, conscia e un po’ presa dal suo iconico ruolo ed aspetto, offrendosi allo sguardo ammirato o distratto del viandante, giorno dopo giorno, mese dopo mese e così da anni, sempre in servizio. Ma quando, di notte, la piazza si svuota, le insegne si spengono, mentre Fiume e Bufalino tornano a passeggiare sotto i balconi di palazzo Iacono, la dea, abbandonando la posa diuturna e scendendo dal suo piedistallo per trovare nelle acque sollievo, cerca alla sua destra, il sorriso di Santo, che, come ogni sera, l’attende ad un tavolo del ristorante che le ha dedicato, per dividere con lei, sotto un cielo stellato, i suoi piatti e i suoi vini degni degli dei dell’Olimpo.
Diana Ristorante Pizzeria sorge nella centralissima Piazza Fonte Diana, cuore del centro storico di Comiso. Spettacolo di luci e suggestioni fanno di Piazza Fonte Diana una delle piazze più belle e visitate di Sicilia. Venite a trovarci per gustare le prelibatezze della casa o per sorseggiare un drink. Ampi locali raffinati e climatizzati per le tue serate oppure puoi scegliere tra i numerosi tavoli allestiti in piazza all’aperto per godere delle bellezze del centro storico di Comiso. Vi aspettiamo!
"Abbiamo mangiato divinamente. Antipasti di pesce al top ed il frappato si sposava in modo ineccepibile. Tagliolini all'astice da premio. Il tutto unito da un servizio di primordine. Complimenti al metrê per tutti i consigli elargiti.."
“Locale con vista sulla omonima piazza , pizze ed antipasti di ottima qualità, consigliata la degustazione di pesce... ottima ed abbondante... Ciliegina sulla torta, la grande accoglienza e cordialità del proprietario e la gentilezza e cortesia dello staff...”
“Le materie prime scelte sono la base di una pizza altamente digeribile e gustosa, qualsiasi gusto si scegli. Ottimo anche il ristorante, zuppa di cozze e faccia di veccia superlative! Consigliato!”
“Oltre alle buone pizze in menù, ho anche provato il giro pizza gourmet...tutte ottime. L'impasto è davvero buonissimo e gli ingredienti usati per condirle sono di qualità. Il personale gentile. Un po' lunga l'attesa soprattutto il sabato ma in linea con gli altri locali. In estate si può cenare sui tavoli all'aperto disposti sulla piazza principale del paese. Consigliato”
OPPURE CHIAMA AL NUMERO 0932 964954
Copyright @ 2021 Diana Ristorante Pizzeria. COMISO – by [NC] WebStudio